Dirigente scolastica,
collaboratrice di “Repubblica” e “Il Regno”
foto di Andrea Lomazzi
Mariapia Veladiano è nata a Vicenza. Laureata in Filosofia e Teologia, ha felicemente insegnato lettere per più di vent’anni e ora è preside a Vicenza. Collabora con “Repubblica” e con la rivista «Il Regno». La vita accanto, pubblicato con Einaudi Stile Libero, è il suo primo romanzo, vincitore del Premio Calvino 2010, e secondo al Premio Strega 2011.
Nel 2012 ha pubblicato, con Einaudi Stile Libero, Il tempo è un dio breve.
Nel 2013 è uscito un piccolo giallo per ragazzi, Messaggi da lontano, con Rizzoli. E, ancora con Einaudi Stile Libero, Ma come tu resisti, vita, una raccolta di minuscole riflessioni sui sentimenti e le azioni.
Nel 2014 ha pubblicato Parole di scuola, edizioni Erickson. Liberissime riflessioni sulla scuola.
Nel 2016 Una storia quasi perfetta, Guanda editore.
Il 26 ottobre 2017 è stato pubblicato il nuovo romanzo, LEI, Guanda editore.
Al convegno parlerò di…
La classe distratta
A scuola abbiamo da tempo imparato a riconoscere nei ragazzi e nelle ragazze la distrazione legata a disturbi specifici dell’apprendimento e abbiamo anche imparato ad adottare strumenti e comportamenti capaci di permettere loro di vivere gli studi in modo sereno.
Ma in questi anni nella scuola stiamo vedendo un tipo di distrazione “di classe” che è quasi un segno dei tempi. Distrazione materiale da cellulare, occhi che vanno e vengono dai telefoni nascosti negli astucci, dentro gli zaini, nelle tasche delle giacche.
E anche distrazione da ristretta capacità di concentrazione, quasi annientata. E poi c’è la distrazione da “altri pensieri”.
La vita altrove. E poi ancora da preoccupazioni personali e famigliari, sempre più evidenti in quel concentrato di società giovanissima che si si ritrova nelle nostre aule.
Come fare scuola in questa età distratta, in questa società distratta?